Nuova Riveduta:

Esodo 1:11

Stabilirono dunque sopra Israele dei sorveglianti ai lavori, per opprimerlo con le loro angherie. Israele costruì al faraone le città che servivano da magazzini, Pitom e Ramses.

C.E.I.:

Esodo 1:11

Allora vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e così costruirono per il faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses.

Nuova Diodati:

Esodo 1:11

Stabilirono dunque su di loro dei sovrintendenti ai lavori, che li opprimessero con le loro angherie. Così essi costruirono al Faraone le città-deposito, Pithom e Raamses.

Riveduta 2020:

Esodo 1:11

Stabilirono dunque sopra Israele dei sovrintendenti ai lavori, che l'opprimessero con le loro prepotenze. Israele costruì al Faraone le città di approvvigionamento, Pitom e Ramses.

La Parola è Vita:

Esodo 1:11

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Esodo 1:11

Stabilirono dunque sopra Israele de' soprastanti ai lavori, che l'opprimessero con le loro angherie. Ed esso edificò a Faraone le città di approvvigionamento, Pithom e Raamses.

Ricciotti:

Esodo 1:11

Pose dunque sopra di loro dei capimastri perchè li caricassero di fatiche; e così furono edificate pel Faraone le città dei tabernacoli, Fitom e Ramesses.

Tintori:

Esodo 1:11

Stabilì adunque sopra di loro dei soprastanti ai lavori, affinchè li caricassero di pesi; ed essi edificarono a Faraone le città dei tabernacoli: Pitoni e Ramesses.

Martini:

Esodo 1:11

Dette adunque ad essi de' soprastanti a' lavori, affinché questi li caricassero di pesi: ed essi fabbricarono a Faraone le città de' tabernacoli, Phithom, e Ramesses.

Diodati:

Esodo 1:11

Furono adunque costituiti sopra il popolo d'Israele commissari d'angherie, per affliggerlo con le lor gravezze. E il popolo edificò a Faraone delle città da magazzini, cioè, Pitom e Raamses.

Commentario abbreviato:

Esodo 1:11

8 Versetti 8-14

L'Egitto diventò per Israele una casa di schiavitù. Laddove siamo stati un tempo felici, potremmo trovarvi in seguito la nostra afflizione e la nostra croce più grande può ugualmente trasformarsi in ciò che ci consolerà. Non confidiamo, perciò, nell'uomo e non diciamo di un luogo terreno: "Ecco il mio riposo!". Tutti coloro che conobbero Giuseppe, l'amarono e furono gentili con i suoi fratelli per amor suo, ma nonostante i migliori e benefici che un uomo possa fare ad altri, questi è presto dimenticato dopo la sua morte. La nostra più grande preoccupazione dovrebbe essere quella di servire Dio e soddisfare Colui non è infedele, al contrario degli uomini che velocemente dimenticano le nostre opere e il nostro amore. La colpa d'Israele fu quella di prosperare. Il malvagio odia fortemente che il giusto prosperi. Gli egiziani temevano che i figli d'Israele si unissero ai loro nemici per cacciarli dalla loro terra. La malvagità è sempre codarda e ingiusta: rende l'uomo pauroso dove non c'è da temere e lo rende un fuggiasco sebbene nessuno lo perseguiti. E la saggezza umana è spesso insensatezza e molto peccaminosa. Il popolo di Dio ebbe un giogo su di esso, non solo per pesare su di lui, ma per affliggerlo con questo peso. Gli egiziani non solo utilizzare gli israeliti per i guadagni di Faraone ma fecero sì che le loro vite diventassero amare. Ma gli Israeliti crebbero miracolosamente. Così la Cristianità si è diffusa più di quante sono state le persecuzioni: il sangue dei martiri è il seme della chiesa. Coloro che agiscono contro il Signore e il suo Israele fanno un'opera vana e creano una grande oppressione a se stessi.

Riferimenti incrociati:

Esodo 1:11

Eso 3:7; 5:15; Ge 15:13; Nu 20:15; De 26:6
Eso 2:11; 5:4,5; Sal 68:13; 81:6; 105:13
Ge 47:11; Prov 27:4

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